Lamore usa sempre parole struggenti, cuori che gocciolano di passione, eccessi, bagliori.
Ce ne stiamo chiuse dentro chi amiamo per assorbirlo fino ad impregnarci di tutto il suo dentro.
Non sempre ho vissuto questi lunghi tanghi. Attratta dalla mente, sono passata prima dallanima, mi sono addentrata in silenzio, per poi cibarmi con piccoli morsi, me ne stavo appollaiata nei suoi silenzi e a volte ho amato rinunciando allamore stesso. Mi sono distrutta damore quando ho capito il momento di andare via; ho amato disperatamente quando lho lasciato muoversi tra la sua libertą e linquietudine senza mai fargli strada; lho adorato quando avanzavo senza forze solo per seguirlo nei tratti pił bui; lho amato in bilico tra le sue paure. I nostri baci non erano lapostrofo rosa tra le parole tamo, erano leggeri e avidi, a volte freddi e immobili, altre scavavano fino al cuore. Non ho sussurrato languidi frasi, gridolini damore, piuttosto, le mie, erano parole gonfie e grondanti di sogni, sempre velate dai silenzi che gridavano intrappolati in sguardi che frugavano avidi nei nostri pensieri. Erano i nostri corpi a parlare, tesi come archi. Ho amato le parole non dette, le cose che non si vedono, l'ho amato senza una ragione e senza mai volerla cercare.
autore-anonimo